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Dal giornale “Roma”

Posted in Notizie e politica on 12 luglio 2007 by petrusweb

Riforma del TFR 2008

Posted in Notizie e politica on 21 gennaio 2007 by petrusweb

TFR La riforma nel 2008

Partirà nel 2008, anziché il prossimo gennaio, il nuovo regime del Trattamento di fine rapporto. Per i fondi pensione decollo rinviato

Il Consiglio dei ministri ha approvato oggi la riforma del Tfr, il trattamento di fine rapporto. E la novità più grossa, rispetto alle attese, sta nelle date: fino a ieri l’ipotesi era che le nuove norme entrassero in vigore il 1° gennaio 2006, ma si è deciso di far slittare tutto di due anni. E per le piccole imprese, ci sarà un anno di attesa in più.

Partiranno dal 1° gennaio 2008 (dal 1° gennaio 2009 per chi lavora in una piccola azienda), dunque, i sei mesi di tempo in cui i lavoratori, dipendenti di aziende private, dovranno decidere che fare del loro Tfr, la vecchia liquidazione: lasciarla in azienda, come oggi, con un rendimento fissato per legge (e pari al 75 per cento dell’inflazione più l’1,5 per cento); oppure affidarla a un fondo pensione che, nel momento in cui si ritireranno dal lavoro, darà loro una seconda rendita accanto a quella dell’Inps o di un altro istituto previdenziale obbligatorio.

La formula che è stata scelta è quella del silenzio assenso: in mancanza di una esplicita richiesta del lavoratore, il Tfr sarà conferito al fondo pensione previsto dagli accordi o contratti collettivi, anche territoriali.
Il principale nodo su cui la riforma, voluta dal ministro del Welfare Maroni, si è arenata fino a oggi, riguarda il diverso trattamento tra i fondi pensione negoziali (quelli di categoria, nati da accordi tra sindacati e datori di lavoro) e fondi pensione aperti, fondi cioè privati, creati per iniziativa di assicurazioni o società di gestione. Il testo approvato prevede infatti una corsia preferenziale per i fondi negoziali. Innanzitutto perché, in caso di mancata indicazione del lavoratore, il Tfr viene indirizzato a questi. E poi per il nodo della portabilità.

È previsto infatti un contributo al fondo pensione da parte del datore di lavoro, pari all’1 per cento della retribuzione, che si aggiunge al Tfr. Se però il lavoratore sceglie di aderire a un fondo aperto, non negoziale, questo contributo viene meno.

Ma vediamo, punto per punto, cosa cambia con la riforma.

L’entrata in vigore
Entro i primi sei mesi del 2008 (del 2009 se si tratta di una piccola impresa) i lavoratori dovranno decidere che fare della loro liquidazione. Se vogliono mantenere il Tfr in azienda come oggi, devono comunicarlo esplicitamente al datore di lavoro. Lo stesso deve fare chi vuole aderire a un fondo pensione diverso da quello di categoria, e cioè un fondo aperto. Altrimenti, in caso di silenzio, scatta automaticamente l’adesione al fondo pensione negoziale.

La liquidazione già maturata
Al fondo pensione sarà conferita solo la parte di nuovo Tfr maturato: la liquidazione già accumulata conserva il regime attuale.

Quale fondo
La liquidazione andrà al fondo chiuso, oppure, se questo non esiste, a un fondo aperto scelto in base ad un accordo fra azienda e lavoratori. In assenza di tali accordi, il Tfr sarà conferito ad un fondo pensione costituito dall’Inps e gestito con regole analoghe a quelle previste per gli altri. Se il fondo pensione prevede più linee d’investimento con diverso profilo di rischio, la liquidazione che viene dal silenzio-assenso andrà a quella più prudenziale, a minor contenuto azionario.

Cambiare idea
Chi sceglie di mantenere la liquidazione potrà in seguito cambiare idea, e decidere in qualsiasi momento di aderire a un fondo pensione. Chi invece aderisce al fondo pensione, non può poi tornare al Tfr. Dopo due anni può tuttavia cambiare fondo.

Chi ha già un fondo pensione
Per chi già oggi versa una parte del Tfr nel fondo di categoria, occorre distinguere fra chi è stato assunto prima del 29 aprile 1993, e chi dopo. I primi dovranno, nei sei mesi previsti per il silenzio-assenso, comunicare al datore di lavoro se vogliono versare soltanto la quota di Tfr prevista dal fondo, come avviene oggi, oppure l’intero accantonamento annuale. Se non diranno nulla, la quota di liquidazione che ora rimane in azienda verrà automaticamente trasferita al fondo.
Per quanti sono stati assunti dopo il 29 aprile 1993 non cambierà nulla: continueranno a versare al fondo pensione tutto il Tfr, come fanno già oggi.

Dipendenti pubblici
Per ora la riforma non riguarda i dipendenti pubblici. Questi possono comunque aderire a un fondo pensione: il Tfr viene accreditato in maniera “virtuale” presso l’Inpdap, il loro istituto di previdenza, che lo rivaluterà secondo la media dei rendimenti di un paniere di fondi pensione, e al momento del pensionamento lo trasferirà al fondo prescelto.

 

Finestre 2007

Posted in Notizie e politica on 21 gennaio 2007 by petrusweb

 

 

Previdenza Obbligatoria  “”Finestre””

 

Si fa seguito al quesito posto da alcune sedi regionali Filt circa l’applicazione delle “finestre” d’uscita per coloro che maturano i requisiti pensionistici anagrafici e contributivi  per la pensione di anzianità dell’Assicurazione Generale Obbligatoria (57 anni di età e 35 anni di contributi o 39 anni di soli contributi) entro il 31.12.2007.

 

Si conferma che, dopo una attenta analisi fatta dalla Filt Nazionale in collaborazione con il Padronato INCA, si è sollecitato la sede Centrale dell’INPS a dare informazioni precise  ed univoche, in particolare si conferma che le “finestre” da applicare sono quelle previste dalla normativa vigente e non quella variata dal 1° gennaio 2008.

 

L’INPS ha confermato questa nostra impostazione ed emanerà una ulteriore circolare interna per uniformare tale informazione nelle varie sedi periferiche.

 

Per vostra maggiore chiarezza si applica tale tabella:

 

Pensione di anzianità

 

Lavoratori dipendenti

Finestre      fino al 2007

 

Data Maturazione requisiti

Data decorrenza pensione

 

Entro il 1° trimestre    (Gen. –  Mar.)

1° Luglio      stesso anno

Entro il 2° trimestre    (Apr. –   Giu)

1° Ottobre               

Entro il 3° trimestre    (Lug. –  Sett.)

1° Gennaio   anno successivo

Entro il 4° trimestre    (Ott. –   Dic.)

1° Aprile                  

 

CALENDARIO DONAZIONE SANGUE

Posted in Notizie e politica on 14 gennaio 2007 by petrusweb
 
09.02.2007
 
30.03.2007
 
08.06.2007
 
14.09.2007
 
09.11.2007
 
Contattare l’infermeria al numero : 2662

Riforma TFR

Posted in Notizie e politica on 31 dicembre 2006 by petrusweb
A partire dal 1° gennaio 2007, con un anno di anticipo rispetto a quanto stabilito alla fine del 2005 dal precedente governo, partirà la riforma del trattamento di fine rapporto, dove il lavoratore dipendente non aderente a un fondo pensione, ha la facoltà di decidere entro sei mesi cosa fare del proprio TFR. La scelta è certamente importante in quanto comporta per il lavoratore un cambio totale di prospettiva circa la destinazione e il concreto utilizzo delle risorse accantonate dal datore a titolo di TFR. In effetti, mentre allo stato attuale le specifiche somme vengono percepite dal dipendente come un capitale a disposizione da investire o utilizzare per specifici bisogni, nella logica della previdenza integrativa queste somme devono essere considerate, prevalentemente, allo scopo di integrare la futura pensione obbligatoria.
Una delle principali novità introdotte dalla riforma consiste nell’applicazione del meccanismo del silenzio assenso, in base al quale il TFR maturato dal lavoratore verrà dirottato in via prioritaria in un fondo pensione negoziale, vale a dire in un fondo di categoria al quale l’impresa aderisce.
Coloro che non vorranno avvalersi del silenzio assenso avranno la possibilità di scegliere tra due opzioni, entrambe da comunicare esplicitamente al datore di lavoro. La prima consiste nella scelta da parte del lavoratore di versare il proprio TFR in un fondo aperto, in una polizza vita o più in generale in un piano previdenziale individuale. Se il lavoratore, invece, opterà per la seconda scelta, il suo TFR rimarrà in azienda, esattamente come succede ora. In quest’ultimo caso se l’azienda ha un numero maggiore di 50 dipendenti, il 50% di tale quota dovrà essere destinata all’INPS. Viceversa, nel caso in cui il numero di addetti non superi la soglia dei 50 la quota accantonata resterà in azienda.
Di fronte ad un possibile scenario, caratterizzato da uno smobilizzo di rilevanti somme di denaro, una delle categorie di lavoratori più interessate alla riforma del sistema previdenziale è sicuramente rappresentata da quella la cui età pensionabile è ancora lontana.
L’attuale sistema previdenziale italiano, è stato, infatti, nell’ultimo decennio più volte messo in discussione, soprattutto a causa delle perplessità legate alla cosiddetta tecnica a ripartizione, in base alla quale, i flussi monetari ottenuti coi contributi versati dai lavoratori vengono immediatamente utilizzati per pagare le pensioni dei lavoratori in quiescenza. E’ chiaro che un meccanismo del genere funziona bene fintantoché il flusso monetario è più consistente di quello delle pensioni erogate, ma a fronte di alcuni fattori destabilizzanti, come l’aumento della disoccupazione, l’allungamento della vita media e il calo delle nascite, il sistema pubblico delle pensioni inizia a vacillare, compromettendo la capacità dello Stato di garantire ai futuri pensionati un adeguato reddito ed un appropriato risparmio.
Tale crisi, generata da un momento congiunturale di recessione, si è ormai definitivamente consolidata sul piano strutturale tanto che la crescita esponenziale del deficit previdenziale rischia di gravare in maniera eccessiva sui futuri pensionamenti.
Nell’intento di individuare forme di gestione che consentano di ripristinare in qualche modo l’equilibrio economico-sociale, è emersa in Italia, come in altri paesi europei, la necessità di procedere al ridimensionamento della copertura pensionistica pubblica per le generazioni di lavoratori più giovani, e al graduale innalzamento dell’età pensionabile, ma soprattutto al ridisegno complessivo della struttura del sistema previdenziale.
La necessità di mantenere, quindi, un adeguato livello di protezione sociale ha indotto il legislatore ad introdurre nel sistema pensionistico forme complementari da affiancare al sistema assicurativo di base.
Una prima tipologia di strumenti di previdenza complementare è rappresentata dai fondi pensione chiusi di origine negoziale o di categoria, che sono generalmente istituiti attraverso un accordo tra i rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro nell’ambito di contratti o accordi collettivi nazionali, regionali o aziendali. A tale tipologia di fondi possono aderire solo i lavoratori della stessa categoria professionale o dipendenti di una certa azienda.
Un’alternativa a questi sono i fondi pensione aperti, istituiti da una società abilitata dalla legge a gestire i fondi pensione aziendali ovvero Compagnie di assicurazione, Banche, Sim e Società di gestione del risparmio. I fondi pensione aperti sono stati istituiti per tutti quei lavoratori per i quali non esistono fondi di categoria.
Questi strumenti due di previdenza costituiscono il cosiddetto secondo pilastro della previdenza complementare. Il terzo è invece rappresentato da contratti, fondi o polizze di assicurazione sulla vita con finalità pensionistiche. Tali polizze vita sia di tipo tradizionale sia le nuove Fip o Pip, permettono ad ogni cittadino di costruirsi una pensione integrativa per via assicurativa, in cambio di versamenti periodici, detti premi.
Fatta questa breve parentesi sulle ultime novità del sistema previdenziale italiano, possiamo ora dedicare un po’ di attenzione ad uno degli argomenti che ci riguarda da vicino, o meglio, parliamo del Fondo pensione PRIAMO, istituito in virtù dell’accordo nazionale del 23 aprile 1998 e sottoscritto da Federtrasporti, FENIT, ANAC e CGIL, CISL, UILTRASPORTI.
PRIAMO è un fondo pensione complementare riservato ai lavoratori dipendenti addetti ai servizi di Trasporto Pubblico ed ai lavoratori dei settori affini.
Come gli altri fondi, anche questo strumento di previdenza funziona in tre fasi: quella della contribuzione, relativa al versamento volontario dei contributi al Fondo; quella della gestione, relativa all’investimento dei contributi nei mercati finanziari e quella relativa alla fase di erogazione che si concretizza nella liquidazione della rendita maturata.
Questo sistema detto a capitalizzazione differisce notevolmente dal tradizionale modello di previdenza obbligatoria gestito con il sistema a ripartizione, dove i contributi versati dal lavoratore vanno direttamente a pagare le pensioni erogate nello stesso anno. Nel caso di PRIAMO, invece, i contributi del lavoratore vengono accumulati, investiti per una migliore redditività, da soggetti particolarmente qualificati nel campo degli investimenti mobiliari e della gestione delle risorse. I conferimenti effettuati in questo modo vengono rivalutati nel tempo andando a costituire l’importo delle future rendite, senza che il lavoratore possa perdere la titolarità dei contributi.
Nonostante l’individuazione delle fonti di finanziamento e l’introduzione di agevolazioni di natura fiscale, i fondi pensione sono al momento ancora poco diffusi. Infatti a fronte di un rendimento medio nel 2005 superiore di oltre 3 volte la rivalutazione del Trattamento di fine rapporto, la diffusione della previdenza complementare è ancora troppo modesta rispetto alle potenzialità che il settore può offrire.
La cause di questo fenomeno sono riconducibili non solo alla complessità della materia previdenziale che rende difficile per i lavoratori orientarsi sulla scelta da effettuare, ma anche dalla poca fiducia che gli stessi hanno sulla capacità che questi strumenti possano garantire, nel lungo termine, rendimenti soddisfacenti, tali da assicurare un tenore di vita adeguato alle proprie esigenze future.
A tal proposito, nelle recenti direttive la Commissione di Vigilanza dei Fondi Pensione (COVIP), ha più volte ribadito che la linea di investimento dei fondi pensione, deve assicurare con certezza la restituzione integrale del capitale al momento del pensionamento o nei casi previsti di riscatto totale, ed erogare rendimenti che siano pari o superiori a quelli del Tfr, quantomeno in un orizzonte temporale pluriennale. Trascurando, però, che la completa o almeno parziale eliminazione del rischio finanziario ha costi così elevati da minare la convenienza stessa della previdenza complementare.
Ma a poche settimane dall’inizio dell’operazione di smobilizzo del Tfr, ancora molta confusione permane tra i lavoratori che dovranno scegliere a cosa destinare i fondi originariamente accantonati per la loro liquidazione .
Ecco, quindi, che a fronte dell’unica certezza rappresentata dal fatto che la vita dei futuri pensionati sarà ben diversa da quella dei pensionati di oggi, si rende necessaria una massiccia e capillare campagna informativa, diretta alla realizzazione di una vera cultura previdenziale, che possa assicurare, ad ognuno di noi, almeno un idea più precisa del proprio futuro previdenziale. Questo affinché ciascun lavoratore sia messo in condizione di conoscere la propria posizione previdenziale e valutare le diverse opzioni finanziarie offerte dal mercato

FINANZIARIA 2007

Posted in Notizie e politica on 30 dicembre 2006 by petrusweb

Finanziaria 2007, dall’Irpef alle bollette leggere per i disagiati (1)

La Finanziaria 2007 ha superato lo  scoglio della Camera e – con il ricorso  alla fiducia su un maxiemendamento di  826 commi – ha incassato il primo via  libera. Ora deve superare l’esame del Senato per la seconda lettura che si preannuncia tormentata dalla necessità  di apportare modifiche ai punti critici  non risolti a Montecitorio e risolvere  quelli lasciati aperti dal dl fiscale  approvato al Senato. Il tutto con la  promessa del governo di cercare di  evitare una fiducia che, visto il tempo  stringente per evitare l’esercizio  provvisorio, appare ai più uno sforzo  impossibile. La commissione Bilancio di Palazzo Madama, a cui è stato consegnato il testo passato a Montecitorio, dovrebbe terminare i  lavori sabato 9 dicembre, la manovra è  attesa in aula il 12 e il voto finale è  atteso il 21, anche se il governo spera  in tempi più brevi.


Nel passaggio parlamentare è cambiata anche l’entità della manovra. Dalle tabelle illustrate dal ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa in commissione Bilancio a Palazzo Madama risulta che l’importo della Finanziaria presentata al Senato è salita infatti a 35,4 miliardi di euro dai 34,7 miliardi del testo presentato alla Camera. Inoltre dopo lo stop and go  del primo passaggio parlamentare le  modifiche e gli aggiustamenti "interni"  alla struttura portante della manovra  non mancano.

Queste le misure principali della  manovra.

ACCISE GASOLIO E REGIONI: finisce  nelle casse delle Regioni una parte degli introiti dell’accisa  applicata al gasolio, oltre a quella per la benzina.

ADDIZIONALE IRPEF COMUNI: si sblocca  l’addizionale Irpef dei Comuni, congelata dal 2005. E cresce, se  i Comuni lo ritengono necessario, l’aliquota dell’addizionale  nella misura massima di 0,8 punti percentuali dalla precedente  percentuale di 0,5 punti.

AGRICOLTURA: 20 milioni di euro in tre  anni per un piano a favore dell’imprenditoria giovanile  agricola.

APPRENDISTI: dal primo gennaio  aumentano i contributi per gli apprendisti. Il contributo settimanale è  costituito dall’aliquota del 10% sulla retribuzione imponibile ai  fini previdenziali. E’ prevista una deroga per i datori di  lavoro che occupano fino a nove addetti per i quali l’aliquota è  pari all’1,5% nel primo anno e 3% nel secondo anno. Per gli anni  successivi l’aliquota diventa al 10%.

ALLUVIONATI: arrivano risorse per i  Comuni alluvionati. Per le Marche vengono stanziati 5 milioni di  euro per 3 anni, e 5 milioni complessivi per Piemonte e  Liguria. Vengono stanziate inoltre le risorse per i territori  colpiti dal terremoto del 1980 in Campania e Basilicata.

AREE SOTTOUTILIZZATE: aumentano le  risorse del Fondo. Saranno stanziati 64.217 milioni (di cui 100  milioni per ciascuno degli anni 2007 e 2008), 5.000 milioni per il  2009 e 59.017 milioni entro il 2015.

ASSUNZIONI AGENTI PENITENZIARIA:  arrivano 15 milioni di euro per l’assunzione di un massimo di 500 agenti della Polizia penitenziaria.

ASILI NIDO: 100 milioni di euro per lo  sviluppo del sistema territoriale dei servizi, tra cui anche  gli asili nido.

AUTONOMI: dall’anno prossimo  artigiani, commercianti e agricoltori dovranno versare all’Inps  circa il 2% di contributi in più. La loro aliquota arriva a  sfiorare il 20% anche se resta distante dal 33% dei dipendenti.

BADANTI: arrivano detrazioni per le  bandanti fino a 2.100 euro per redditi che non superano i 40mila  euro.

BANCOMAT PROFESSIONISTI: tempi duri  per i professionisti. A partire dal 2009  avvocati, notai, commercialisti, architetti e tutti  coloro che svolgono la libera professione non potranno più essere pagati in contanti per le prestazioni che superano i 100 euro. Oltre questa soglia i cittadini dovranno pagare attraverso bancomat, carte di credito o assegni non trasferibili.

BARRIERE ARCHITETTONICHE: 5 milioni  per abbattere le barriere, in particolare i fondi sono destinati  agli esercizi commerciali.

BIOCARBURANTI: previsto un vero e  proprio programma di intervento che ha per obiettivo un  consumo minimo dell’1% sul mercato totale fino al 2008, del 2,5%  dal 2009 al 2010, del 5,75% dal 2011 in avanti. Gli strumenti  utilizzati sono la riduzione delle accise e la defiscalizzazione dei  programmi sperimentali relativi al biodiesel, bioetanolo, Etbe  e bioidrogeno.

BOLLO AUTO: scattano aumenti per i  tutti i veicoli inquinanti da Euro zero a Euro 3 compreso. Inoltre per  i veicoli sopra i 100 kw arriva un ulteriore aggravio, modulato a  seconda delle emissioni inquinanti, che colpirà anche le vetture  Euro 4 e Euro 5.

BOLLETTE LUCE-GAS: saranno meno care  per le fasce disagiate, gli anziani e i disabili. Sarà istituito ad  hoc un fondo di 150 milioni di euro annui.

Finanziaria 2007, dal catasto alla fuga dei cervelli (2)

Le misure principali della manovra: 

CATASTO: dal primo novembre 2007 passa a tutti i Comuni, non solo quelli capoluogo. Restano allo  Stato i certificati ipotecari e il controllo di qualità viene esteso esplicitamente ai processi di aggiornamento degli atti.

CINQUE PER MILLE: torna, ma con un tetto massimo di spesa di 250 milioni di euro, il 5 per mille  dell’Irpef a favore del volontariato, la ricerca e il no-profit.

CO.CO.CO PUBBLICI: nel triennio 2007-2009 la pubblica amministrazione deve riservare ai lavoratori  con contratto coordinato e continuativo il 60% dei posti banditi per il personale a tempo  determinato.

CODICE FISCALE IN SCONTRINI FARMACI: per ottenere lo sconto Irpef sull’acquisto di medicinali sarà  necessario da gennaio riportare sullo scontrino anche il codice fiscale del destinatario.

COMMISSARI LIQUIDATORI: giro di vite sul compenso dei commissari liquidatori che subiranno un  tagli del 30%.

COMMISSIONE CONTI PUBBLICI: si chiamerà "Commissione tecnica per la finanza pubblica". Sarà  istituita presso il ministero dell’Economia e composta di 10 membri. La Commissione concorrerà al processo di armonizzazione e di coordinamento della finanza pubblica e di riforma dei bilanci e  della contabilità pubblica di Stato, Regioni, enti locali.

COMPENSAZIONI IVA: arrivano nuovi limiti per effettuare le compensazioni da parte dei titolari di  partita Iva. L’impresa o il professionista saranno obbligati a formulare una richiesta telematica  all’Agenzia delle Entrate entro il 10 del mese. Vale il silenzio-assenso, se l’Agenzia non risponde  entro il 15 del mese.

COMPETITIVITA’: viene istituito un fondo per la competitività e lo sviluppo che sostituisce i  fondi per le imprese istituiti con la Finanziaria 2003. Stanziati 300 milioni per il 2007 e 400 milioni per il 2008 e il 2009 per finanziare progetti di innovazione industriale.

CONFISCA BENI PER REATI CONTRO P.A.: il sequestro e la confisca dei beni scatterà anche per i  reati contro la Pubblica amministrazione.

CUNEO FISCALE: è prevista una deduzione forfettaria di 5 mila euro su base annua per ogni  lavoratore a tempo indeterminato impiegato (10 mila euro nelle aree meridionali). Sono escluse le banche, le imprese di assicurazione e le imprese operanti in concessione e a tariffa in alcuni  settori. Le deduzioni aumentano in caso di nuova occupazione a tempo indeterminato di lavoratrici che rientrano della categoria svantaggiati. Le misure scattano in due tempi: il 50% da febbraio a  giugno 2007, e per l’intero ammontare da luglio 2007.

DICHIARAZIONI REDDITI A COMUNI E REGIONI: il fisco trasmetterà a Comuni e Regioni, entro il 31  gennaio di ciascun anno, i dati delle dichiarazioni dei redditi dei contribuenti che vi risiedono, per poter controllare meglio sul territorio un’eventuale evasione. Il 30% delle somme  recuperate resterà nelle casse degli enti locali.

EDILIZIA RESIDENZIALE: scatta, l’aliquota Iva del 10% invece di un prelievo del 2% come imposta di  registro sugli affitti dei fabbricati costruiti con piani di edilizia residenziale.

ENERGIA: partono incentivi per l’efficienza energetica e il ricambio degli impianti domestici. E’ prevista una detrazione Irpef del 55%  per interventi di riqualificazione energetica con  risparmio di almeno il 20%, con un tetto di 100 mila euro. Stessa detrazione anche per interventi su strutture verticali e orizzontali,finestre e infissi per raggiungere standard di efficienza  termica (tetto di 60mila euro).

ENTI LOCALI: è pari a 4,3 miliardi di euro il taglio dei trasferimenti a Comuni, Province e  Regioni, di cui 2,1 a carico delle Regioni e 2,2 delle Province e Comuni. Cambia il patto di stabilità interno e si passa dal tetto alle spese ai saldi.

FARMACI: restano bloccati fino alla fine del 2007 i prezzi dei farmaci da banco e quelli per i  quali non c’è obbligo di ricetta.

FARMACI FASCIA C: per i farmaci di fascia C (quelli il cui prezzo è a carico del cittadino) per i  quali è prevista la ricetta medica, i prezzi per il 2007 non potranno essere superiori al prezzo in  vigore al 2006.

FARNESINA: arrivano nuove risorse per il personale della Farnesina. Sei milioni di euro per il  2007, 2008 e 2009, in particolare per il supporto alle missioni umanitarie e di ricostruzione.

‘FIRST’: arriva un nuovo Fondo, il First, per gli investimenti nella ricerca scientifica e  tecnologica. E’ autorizzata una spesa di 300 milioni nel 2007 e nel 2008, e di 360 milioni nel 2009.

FORMAZIONE: è prorogato lo stanziamento delle somme per le attività di formazione destinate agli  apprendisti. Sono stanziati 100 milioni di euro per il 2007.

FRIGORIFERI: scatta la detrazione del 20% per l’acquisto di frigoriferi di classe energetica A+.  Il tetto è di 200 euro.

FUGA CERVELLI: il governo punta a bloccare la fuga dei cervelli all’estero. Scatta dal 2007  l’assunzione stabile di ricercatori, tecnologi e personale impiegato in attività di ricerca e dei vincitori di concorso con uno stanziamento di 20 milioni per il 2007 e di 30 milioni dal 2008.

Finanziaria 2007, dalle politiche per i giovani all’8 per mille (3)

Le misure principali della manovra:

GIOVANI: arrivano altri 120 milioni per le politiche giovanili, un compromesso tra lo stanziamento precedente (115 milioni) e quello indicato da Melandri (125 milioni).

IMMOBILI: dal primo gennaio 2009 salirà al 22% l’aliquota della tassazione sulle plusvalenze  derivanti dalla vendita di immobili nell’arco di 5 anni dall’acquisto.

INAIL: vengono ridotti nel 2007 per un importo complessivo di 100 milioni i premi per  l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

INFORTUNI DOMESTICI: arrivano più tutele sugli infortuni nei lavori domestici. Si abbassa dal 33%  al 27% la soglia di inabilità permanente al lavoro che dà diritto all’assicurazione.

IRPEF: la manovra Irpef diventa più leggera e arrivano aumenti per gli assegni familiari. Tornano  5 aliquote: 23% fino a 15 mila euro, 27% tra 15 mila e 28 mila, 38% tra 28 mila e 55 mila, 41% tra 55 mila e 75 mila. I benefici, ripartiti tra la nuova curva e le detrazioni per carichi di  famiglia, si condensano sui redditi fino a 40 mila euro. Benefici anche per gli autonomi con redditi non superiori a 30 mila euro. Previsti anche sgravi per gli over 75 e la no-tax area per chi ha un  reddito da pensione annuo non superiore a 7.500 euro.

ISPETTORI LAVORO: più ispettori per contrastare il lavoro sommerso. Il ministero del Lavoro può  indire concorsi pubblici per esami per complessivi 795 posti di ispettore del lavoro.

IVA: arriva una stretta sull’Iva. Viene previsto il pagamento dell’Iva da parte del destinatario  della cessione di servizi in campo edilizio, apparecchiature radiomobili, computer.

LAMPADE, CALDAIE E PANNELLI SOLARI: scatta una detrazione Irpef del 55% per l’installazione di  pannelli solari (tetto di 60 mila euro) e per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione (tetto 30 mila euro). Una deduzione dal reddito di impresa del  36% è concessa per la sostituzione da parte dei commercianti dell’illuminazione del negozio con impianti ad alta efficienza energetica.

LAVORATORI IN NERO: arriva una sanatoria per far emergere i lavoratori in nero. I datori di lavoro  avranno la possibilità di regolarizzare i contratti di collaborazione che in realtà nascondono rapporti di subordinazione.

LOTTA EVASIONE: arriva una serie di norme per bloccare i meccanismi evasivi e rendere più  difficile sfuggire al pagamento delle tasse. La sanzione per le dichiarazioni infedeli su Irpef, Iva e Irap, sara maggiorata del 10% se consente di evadere più di un decimo di quanto dovuto al  fisco.

LSU: arrivano 50 milioni di euro per prorogare, soltanto nel 2007, l’esercizio dei lavori  socialmente utili. 

MADE IN ITALY: aumentano le risorse per il Fondo per il sostegno del made in Italy. Saranno  stanziati 20 milioni in più nel 2007 e 26 milioni nel 2008 e nel 2009.

MAMME PRECARIE: maggiori tutele sulla maternità per le lavoratrici precarie che saranno esentate  dai lavori pesanti o insalubri. Più tutele anche per i lavoratori precari anche nel caso in cui il  datore di lavoro non paghi i contributi.

MANAGER: i manager di nuova nomina di società pubbliche non quotate non potranno guadagnare più di  500 mila euro, salvo particolari deroghe. 

MANIFESTI ABUSIVI: chi fa affiggere manifesti abusivi dovrà pagare i costi per la loro rimozione.

MISSIONI PACE: slitta di un mese, dal 31 dicembre 2007 al 31 gennaio 2007, il termine per le  autorizzazioni di spesa per la continuazione delle missioni internazionali di pace.

NON AUTOSUFFICIENTI: 50 milioni in più nel 2007 per il Fondo non autosufficienti. Per il prossimo  anno i fondi ammonteranno a 100 milioni. Per ciascuno degli anni 2008 e 2009 le risorse restano di 200 milioni.

OTTO PER MILLE: la parte dell’otto per mille destinata allo Stato non torna alle finalità sociali  originarie. La quota, anche se in misura ridotta rispetto al passato, verrà utilizzata per far fronte alle esigenze di bilancio.

Finanziaria 2007, dalla pubblica amministrazione alla ricerca (4)

Le misure principali della manovra:

PUBBLICA.AMMINISTRAZIONE: parte il processo di riordino degli enti pubblici non economici, ma salta l’azzeramento dei  vertici.

PARI OPPORTUNITA’: raddoppiano le risorse per il Fondo pari opportunità.

PATTO DI SOLIDARIETA’ ANZIANI-GIOVANI: lavoro part-time per gli over 55, su base volontaria, a favore di assunzioni sempre part-time di giovani disoccupati o inoccupati.

PECHINO 2008: arriva un Fondo di 33 milioni per il 2007 per gli eventi sportivi di rilevanza  internazionale, tra cui la partecipazione dell’Italia ai giochi olimpici di Pechino 2008.

POLITICA: arriva un taglio del 30% agli stipendi di ministri e sottosegretari. Si salveranno i  ministri e i sottosegretari non parlamentari. Confermato il taglio del 10% su consulenze, rappresentanza e auto blu, ma non vale per governo, Parlamento, Presidenza della Repubblica e Corte costituzionale.

PRECARI: Vengono stabilizzati oltre 200 mila precari tra le amministrazioni centrali e locali. Si proroga il blocco delle assunzioni, ma per ogni 10 dipendenti pubblici che andranno in pensione  saranno assunti 4 precari. Inoltre, gli enti locali, ma anche le agenzie fiscali, i Vigili del  Fuoco, i corpi di polizia e gli enti pubblici non economici, nel programmare le prossime assunzioni  devono riservare il 50% dei posti a precari.

PREFETTURE: il testo iniziale della Finanziaria prevedeva tagli drastici, ora sono saltati e si  prevede solo una energica riorganizzazione degli uffici per 20 milioni di risparmi l’anno.

PREVIDENZA COMPLEMENTARE: la previdenza complementare decollerà in anticipo rispetto di un anno  rispetto alla legge Maroni, nel 2007 invece che nel 2008. Da gennaio ogni lavoratore potrà assegnare il proprio Tfr al Fondo pensione della propria categoria oppure lasciarlo in azienda.

REGISTRATORE TELEMATICO: dal primo gennaio 2008 tutti i registratori di cassa dovranno poter  trasmettere telematicamente al fisco gli incassi, l’invio rende non obbligatorio lo scontrino.

RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE: agevolazioni fiscali sulle ristrutturazioni edilizie, detraibilita’ del  36% delle spese sostenute, nel limite di 48 mila euro per unità immobiliare.

ROMA CAPITALE: aumentano le risorse per Roma capitale. Nel biennio 2007-2008 saranno stanziati 150  milioni di euro e altri 170 milioni nel 2009.

SANITA’: per il settore la dote finanziaria sarà pari a 99 miliardi. Allentato solo in parte  l’intervento sulla spesa sanitaria in Sicilia. Il patto per la salute prevede 10 milioni l’anno per  verifiche su liste di attesa, esami, acquisti di beni e servizi delle Regioni.

SCOMMESSE CLANDESTINE: multe più salate sulle scommesse clandestine e il gioco irregolare e  illegale, sanzioni da 30.000 a 180.000 euro.

SICUREZZA: arrivano 30 milioni in più. Più soldi anche alla Guardia di finanza e ai carabinieri.  Cento milioni invece per infrastrutture del ministero dell’Interno. Il nodo sicurezza sarà però  sciolto al Senato.

SICUREZZA STRADALE: 45 milioni in tre anni per potenziare i controlli e migliorare gli standard di sicurezza dei mezzi di trasporto.

SPESE SANITARIE: limitata la possibilità di dedurre o detrarre le spese sanitarie. Il complesso di  paletti dovrebbe garantire oltre 100 milioni di gettito.

SPIAGGE LIBERE: viene garantito il libero e gratuito accesso negli stabilimenti balneari anche per  fare il bagno. Le concessioni avranno una durata massima di 20 anni, ma sarà revocata in caso il  concessionario commetta gravi violazioni edilizie.

STATALI: il governo recepisce l’accordo con i sindacati sul contratto del pubblico impiego.  L’aumento medio mensile per i 3,5 milioni di dipendenti pubblici sarà di 98 euro. I contratti stipulati entreranno in vigore dopo 55 giorni dalla sottoscrizione dell’ipotesi di accordo. Gli 880  milioni aggiuntivi per il 2007 e i 2,93 miliardi a decorrere dal 2008 vengono resi "interamente  esigibili" per i rinnovi relativi al biennio 2006-2007.

STIPENDI SOCIETA’ ENTI LOCALI: dagli amministratori delegati di società partecipate ai consiglieri  circoscrizionali, tutti i protagonisti degli enti locali si vedono tagliati i compensi e le poltrone.
 
STUDI SETTORE: vengono potenziati gli studi di settore. Verranno rivisti ogni tre anni i  meccanismi in base ai quali pagano le tasse lavoratori autonomi e piccoli
imprenditori. Dal primo gennaio 2007 saranno sottoposti agli studi di settore le imprese e gli  autonomi fino a 7,5 milioni di ricavi, e non più fino a 5,1 milioni. Oltre alla revisione, scatta un’attività di controllo sui soggetti che, pur risultando congrui rispetto agli studi, evidenziano delle incoerenze

SUD: con uno stanziamento di 1,3 miliardi vengono finanziati gli sconti fiscali automatici  (credito d’imposta) per le imprese che investono e assumono a tempo indeterminato al Sud. Per le  imprese meridionali viene raddoppiato lo sconto Irap sul costo del lavoro.

SUPER-ALCOLICI: soppressa la supertassa del 10%, prometteva gettito troppo basso.

SUPER-RICAVOMETRO: per le aziende e i lavoratori autonomi che non sono sottoposti agli studi di  settore, debutta un nuovo strumento per individuare "specifici indicatori di normalità economica".

SUV: la contestata tassa sui Suv prevista nella prima stesura della Finanziaria si è trasformata in un rincaro del bollo auto per le vetture con potenza superiore ai 100 Kw.

SVILUPPO ITALIA: arriva un taglio di 200 milioni a Sviluppo Italia. Un Dpcm ridefinirà la missione  e il riassetto.

TAGLI A MINISTERI: arriva un taglio, attraverso accantonamenti, alle spese dei ministeri. A  salvarsi sono università e scuola, la protezione civile e le aree depresse. Il contenimento è quantificato per il 2007 in 4,5 miliardi (pari a circa il 14% delle spese).

TASSA SOGGIORNO: la tassa da 2 a 5 euro sui turisti a favore dei Comuni è stata cancellata.

TASSE SCOPO: arriva la possibilità per i Comuni di istituire una tassa di scopo per finanziare la  realizzazione di opere pubbliche. Sono previste esenzioni per redditi più bassi. Scatta inoltre  l’obbligo di restituire ai cittadini le imposte chieste se l’opera non viene iniziata entro due anni  dalla data prevista dal progetto esecutivo.

TICKET: viene introdotto un ticket sul pronto soccorso. Il pagamento varrà sempre sia per i codici  bianchi (casi non critici) che per i codici verdi (casi poco critici) ad esclusione dei casi di "traumatismi e avvelenamenti acuti". Restano esenti i ragazzi sotto i 14 anni.

TFR: scatta il trasferimento del Tfr inoptato all’Inps per le aziende con più di 50 dipendenti.  Non sono tenuti al versamento tutte le altre aziende più piccole. Il personale delle imprese più grandi deve presentare un’unica domanda, al datore di lavoro, per la richiesta di liquidazione.  Partono inoltre nel 2007 le compensazioni per le aziende.

TRASPORTI ECOSOSTENIBILI: 270 milioni nel triennio 2007-2009 soprattutto per i Comuni più  inquinati. Il governo propone anche il ‘car sharing’ e percorsi protetti casa-scuola e più piste  ciclabili in città.

TURISMO: autorizzata una spesa di 174 milioni di euro. Costituito l’osservatorio parlamentare del  turismo.

TV DIGITALI: bonus fino a 200 euro per l’acquisto di una tv digitale se si è in regola con il  canone Rai.

UNITA’ MONITORAGGIO ENTI LOCALI: sarà istituita un’Unità per il monitoraggio delle spese degli  Enti locali, delle loro attività e dei servizi resi ai cittadini.

UNIVERSITA’ E RICERCA: per la ricerca e l’università, rispetto al testo iniziale della  Finanziaria, ci sono 230 milioni in più. Previste nuove assunzioni nelle università e negli enti di ricerca. Questi ultimi saranno esentati dal taglio (30 milioni) del decreto Visco-Bersani. Partirà  anche un piano straordinario del ministro dell’Università e della ricerca per le assunzioni di ricercatori. Per quanto riguarda la ricerca privata, le aziende che investono in ricerca industriale  conquistano un credito di imposta  del 10% dei costi.

 

SCIOPERO REVOCATO

Posted in Notizie e politica on 15 dicembre 2006 by petrusweb
REVOCATO LO SCIOPERO DEL TRASPORTO PUBBLICO
ROMA – Accordo raggiunto a Palazzo Chigi sul contratto degli autoferrotranvieri che hanno quindi revocato lo sciopero di 24 ore dei mezzi pubblici, indetto per domani senza servizi di garanzia. Lo hanno annunciato, al termine dell’incontro con il governo, enti locali e rappresentanze datoriali, le organizzazioni di settore di Filt Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti, Ugl trasporti e Faisa Cisal.
"Per il rinnovo del biennio economico del contratto degli autoferrotranvieri, sono stati messi sul tavolo 230 milioni di euro" ha detto al termine dell’accordo il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Enrico Letta. In particolare, ha spiegato Letta, il governo ha stanziato in Finanziaria 190 milioni di euro mentre altri 20 milioni di euro sono venuti da Regioni e enti locali ed altri 20 circa dalle aziende di trasporto pubblico. Secondo alcune stime sindacali, le cifre stanziate dovrebbero corrispondere di media ad un aumento lordo nella busta paga degli autoferrotranvieri di 102 euro.
MA I SINDACATI BASE CONFERMANO STOP
 Il Coordinamento nazionale dei sindacati di base conferma lo sciopero di 24 ore degli autoferrotranvieri indetto per domani. Mentre a Palazzo Chigi – dopo un incontro con il governo e le associazioni datoriali, in cui sono state rese note le risorse per il rinnovo del biennio economico del contratto – le organizzazioni di settore di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil trasporti, Ugl trasporti e Faisa Cisal hanno annunciato la revoca dello stop, le sigle Sult Tpl, Sincobas, Cub Trasporti, AL Cobas, Cobas LP giudicano le modalità dell’accordo inadeguate. "Diciamo no a un accordo in due tempi, perché non c’é reale recupero per i lavoratori – afferma Claudio Signa, del Coordinamento nazionale dei sindacati di di base -. Se l’aumento, stimato in 102 euro, fosse partito dal primo gennaio 2007 e se fosse stata prevista una congrua somma per il 2006, quando abbiamo avuto metà della spettanza, avremmo potuto revocare lo sciopero. Ma con un aumento che andrà a regime soltanto a settembre – conclude – confermiamo pienamente lo stop di domani".
 Al tavolo di trattativa "c’é stato un convitato di pietra che ha obbligato governo, associazioni datoriali e confederali a cercare di trovare comunque un accordo per evitare o sgonfiare lo sciopero del sindacalismo di base che é dichiaratamente ed esplicitamente confermato", spiega poi Gian Pietro Antonini, della Cub Trasporti. "E’ indubbio che questo percorso è quello che ha fatto lievitare in pochissime ore le risorse per chiudere il contratto – prosegue Antonini – Certo è che le cifre prospettate non possono essere motivo di soddisfazione: 220 milioni di euro complessivi sta a significare che tutto l’anno 2006 viene perduto e che un ipotetico aumento a tre cifre potrebbe essere erogato a pieno regime a 2007 molto inoltrato, con un ulteriore perdita di salario per tutto il primo periodo del 2007. Se poi nei 220 milioni c’é anche la cifra che le aziende devono porre nel rinnovo contrattuale per il costo del lavoro, la cifra media lorda massima sarà di 77 euro lordi mensili reali a parametro 175".