Archivio per aprile, 2012

Notizie, trasporti…

Posted in Senza categoria on 11 aprile 2012 by petrusweb

Trasporti: Caldoro, serve Patto risanamento come per sanita’

10 Aprile 2012 – 16:41

(ASCA) – Napoli, 10 apr – ”E’ necessario definire un patto di risanamento per il settore del trasporto pubblico locale, del tipo di quello predisposto per la sanita’ con il ‘Patto della salute’. Un piano che segua una logica precisa provvedendo ad una vera e propria riorganizzazione di sistema”. Cosi’ il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, in occasione della conferenza stampa di presentazione del Programma straordinario di investimenti per il trasporto pubblico locale regionale, tenuta a Palazzo Santa Lucia con l’assessore al ramo Sergio Vetrella.
”Ne ho parlato con il presidente del Consiglio Mario Monti e con il presidente Vasco Errani – spiega Caldoro – che concorda sulla necessita’ di affrontare la questione in sede di Conferenza delle Regioni. Si tratta di una questione generale di interesse nazionale che va affrontata con una normativa ad hoc. Un piano che studi non solo un’azione di risanamento, ma di garanzia per il miglioramento dei servizi.”. Il presidente ribadisce che la questione sara’ oggetto di ” un confronto tra le Regioni e il Governo gia’ la prossima settimana” e sottolinea che la pesante crisi del trasporto pubblico locale della Campania affonda le sue radici in uno status preciso: ”l’essere lontani dai costi standard, un dato oggettivo che la mia giunta ha ereditato”.

Circostanza che non va considerata come tipica della Campania e/o del Mezzogiorno, visto che ”in Italia a vivere questa condizione siamo insieme al Piemonte”.

 Trasporti:   Piano   straordinario

 investimenti   da 20 mln

10 Aprile 2012 – 19:49

(ASCA) – Napoli, 10 apr – Una cifra pari a 20 milioni di euro sara’ destinata per un piano straordinario di investimenti nel settore del Trasporto Pubblico locale della Campania. Ad annunciarlo oggi il governatore Stefano Caldoro e l’assessore al ramo Sergio Vetrella. Il piano partira’ con l’impegnare le risorse per il trasporto su ferro e prevede un graduale aumento del numero di treni in servizio per le line della Circumvesuviana e della Sepsa. Parallelamente si assumono impegni – sia da parte delle societa’ che della stessa Regione – per il miglioramento delle infrastrutture. In particolare per le linee della Circumvesuviana il dettagliato cronoprogramma prevede un aumento dei treni dagli attuali 40 a 90 entro il mese di ottobre 2013; mentre quelli della Sepsa (collegamenti fra Napoli e l’area flegrea) passeranno dalle attuali 10 unita’ a 16 entro il mese di giugno 2013. Tutti i treni saranno nuove acquisizioni da parte dell’azienda casertana Firema. ”Conditio sine qua non”, ha sottolineato l’assessore Vetrella, ”e’ che i fondi stanziati siano usati inderogabilmente per queste finalita”’.
Il piano prevede anche ulteriori interventi di ristrutturazione dell’Ente autonomo volturno (holding che gestisce il trasporto pubblico campano) con l’accorpamento dei servizi su ferro in un’unica societa’ e la ”ristrutturazione” delle risorse umane. ”Quanto gia’ fatto in questo senso – ha ricordato Vetrella – ha gia’ portato ad una riduzione del personale di 297 unita’ e 12 dirigenti per un risparmio di oltre 23 milioni di euro”. Quanto al trasporto pubblico locale si prevede, tra l’altro, di ottimizzare i servizi minimi dando priorità dove possibile al servizio su ferro; salvaguardare le tariffe delle fasce più deboli; estendere la tariffazione unica sul territorio regionale; rendere più efficiente il sistema di gestione dei servizi di tpl, riducendo i costi di gestione e ottimizzando i servizi.

Da vesuvianando….

Posted in Senza categoria on 11 aprile 2012 by petrusweb

SPUNTI DI RIFLESSIONE

 
La situazione drammatica che stiamo vivendo, come mondo dei trasporti, a cui non eravamo abituati, porta a farci delle domande sul come sia stato possibile arrivare a tanto. E volendo restare nell’ambito della nostra azienda,la Circumvesuviana, gli interrogativi che ci si pone sono veramente tanti.
Prima dello scorporo ferrovia-autolinee, in base ai dati forniti dalla stessa azienda, il comparto ferro al netto delle infrastrutture aveva un costo/ricavo vicino al 40%, quindi nettamente migliore di quel 35% richiesto dalla legge.
Sono trascorsi alcuni anni e oggi ci dicono chela nostra Aziendaha debiti per centinaia di milioni e che il prossimo bilancio previsto al 30/04/2012, prevedrebbe un chiusura in perdita di alcune decine di milioni di euro per cui in mancanza di una sua ricapitalizzazione, la porterebbe al fallimento.
Come è stato possibile, tutto questo?
 
In questi anni, sono state realizzate e/o iniziate le seguenti opere:
  1. Pomigliano-Acerra;
  2. raddoppio Napoli-Scisciano;
  3. Bivio Botteghelle-San Giorgio;
  4. Torre Annunziata-Pompei;
  5. Torre Annunziata-Castellammare.
 
I finanziamenti ricevuti, per queste opere sono stati sufficienti o si è dovuti integrarli con risorse aggiuntive interne (e quindi non riconosciute).
All’apertura delle nuove tratte, il contratto di servizio è stato subito adeguato? E se lo è stato oltre ai km sono state tenute in conto tutte le variabili, quali l’aumento dei costi del personale per stazioni aggiuntive o la manutenzione d’impianti grandi anche dieci volte in più rispetto ai precedenti.
 
Ed ancora, i km che per anni l’assessore precedente ci ha richiesto perla Meta-Sorrentoci sono stati riconosciuti? E tutti i debiti che sono maturati per mancati riconoscimenti, adeguamenti e/o ritardati pagamenti in che misura sono stati e vengono ripartiti tra proprietà e azienda.
 
E gli investimenti fatti in nuove tecnologie (anche per questi ci è stato dato tutto il dovuto?), chi deve rispondere per il loro deuperamento o il loro mancato sfruttamento a pieno: Cavi a fibre ottiche, varchi automatici, computer ed emettitrici, sottostazioni elettriche, centraline acei, impianti di risalita, ecc.
 
E’ stata poi fatta la scelta, per risparmiare sul costo del personale, di impresenziare molti impianti, tralasciando per un attimo la considerazione che abbandonare il territorio fa abbassare la curva della qualità del servizio offerto, che una volta era il vanto della nostra azienda, oggi alla luce di tutti i danneggiamenti che ogni giorno ci vengono segnalati e che stanno facendo alzare questi si, la curva dei costi per ripararli, siamo certi che tra breve costi e benefici saranno a favore dell’abbandono.
 
L’ultima considerazione, la voglio fare sul materiale rotabile, prima o in concomitanza dell’acquisto dei Metrostar, venne presentato il progetto di Revamping per 50 dei vecchi treni, la mia domanda è meglio farsi finanziare un treno nuovo che è stato pagato euro 4.300.000 (24 x 4.300.000 = 103.200.000) o il revamping di 50 etr (50 x 900.000 = 45.000.000), con largo impiego delle nostre maestranze officina Ponticelli?
 

Da Vesuvianando……

Posted in Senza categoria on 11 aprile 2012 by petrusweb

PROGRAMMA D’INVESTIMENTO STRAORDINARIO A CURA DELLA REGIONE CAMPANIA

 

Il Governatore Caldoro e l’assessore Vetrella presentano l’ambizioso piano di rilancio del settore, a Napoli ma non solo: più treni alla Circum entro il 2013, implementato anche il parco mezzi della Sepsa. E l’Eav sarà divisa in due.

La Regione prova ad interrompere il lungo periodohorribilis dei trasporti Napoli e in Campania, con l’intero settore in ginocchio tra le defaillance dell’Eav, la holding che gestisce il servizio, i disagi della Circume la confusione nei collegamenti marittimi del Golfo. Lo fa varando un piano straordinario per il rilancio del comparto, con un aumento graduale del numero dei treni in servizio, l’individuazione delle risorsenecessarie per coprire il fabbisogno di Circumvesuviana e Sepsa e assumendo impegni precisi per le infrastrutture. Segnali incoraggianti per un futuro meno nebuloso, come prospettato dall’assessore regionale ai Trasporti, Sergio Vetrella, e dal Governatore Caldoro: la Circumvesuviana, dopo le angosce degli ultimi mesi e i disagi sull’utenza sempre più esasperata, dovrebbe veder implementato il parco treni dalle attuali 40 unità a 90 entro l’ottobre del 2013. Entro giugno dello stesso anno, invece, i treni della Sepsa – che collegano Napoli con l’area flegrea – passeranno da 10 a 16.
 
Uno dei nodi essenziali riguarda l’Eav, la holding che gestisce il trasporto pubblico campano: il passivo di 525 milioni e 714 mila euro obbliga a scelte drastiche, con l’accorpamento dei servizi su ferro in una sola società e una successiva suddivisione in una società per i servizi e un’altra responsabile delle infrastrutture e del materiale rotabile.Si profila, all’orizzonte, una parziale privatizzazione dei servizi, sul modello dell’Emilia Romagna. “Secondo me bisogna – ha spiegato il Governatore Caldoro –  avere il coraggio e la volontà di intraprendere questa strada e prevedere quale parte va scorporata e privatizzata”. Dichiarazioni in linea con quelle dell’assessore Vetrella, che ha sottolineato l’opportunità di confrontarsi con il mercato. Ma laddove il processo risulterebbe già avviato, come nel caso di Caremar, la compagnia marittima pubblica, i tempi si dilatano a dismisura. E anche nel settore dei collegamenti marittimi, del resto, le compagnie private arrancano e hanno di recente minacciato la serrata per via di costi divenuti esorbitanti, complice la mancata esenzione dall’Iva sul carburante e sul materiale di bordo.